Quest’anno la scuola è iniziata con tante incertezze e complicazioni per bambini e genitori, tuttavia c’è una cosa che, tra tanti cambiamenti, non muta mai (purtroppo!): la possibilità che i bimbi un giorno tornino a casa con i pidocchi. Il nome scientifico è Pediculus humanus capitis e si tratta di un insetto che vive e infesta il cuoio capelluto, nutrendosi del sangue dell’ospite e provocando molto prurito con le sue punture.
Contrariamente a quello che si pensa, i pidocchi non volano da una persona all’altra ma si trasmettono invece per contatto diretto oppure indiretto (ad esempio con vestiti o lenzuola) della persona colpita dal parassita. Le femmine depongono le loro uova (chiamate lendini) sulla fibra capillare dell’ospite: il ciclo vitale dei pidocchi è di circa 30 giorni, tuttavia tenuto conto del fatto che ogni singola femmina può deporre fino a 300 uova, è chiaro che il problema non è da sottovalutare!
Pidocchi, rimedi?
Quando il bambino presenta prurito, crosticine rosse sul cuoio capelluto e piccoli pallini bianchi vicino alla radice del capello difficili da togliere con le mani (e quindi non si tratta di forfora), è probabile che abbia preso i pidocchi. Cosa fare quindi? Quali sono i rimedi pidocchi?
In farmacia esistono diversi prodotti efficaci contro i pidocchi, in particolare shampoo, schiuma e pettinino con i denti fitti.
Lo Shampoo Mediker AP Antipediculosi oltre ad eliminare i pidocchi e le larve elimina anche la materia vitale presente nelle lendini, dona sollievo al cuoio capelluto e agisce velocemente; medesimo effetto può darlo anche la Schiuma Antipediculosi, con in più il vantaggio che si può applicare direttamente sui capelli asciutti.
In associazione a uno di questi prodotti è sempre utile usare anche lo specifico pettine anti pidocchi, un pettine a denti fitti da passare dalle radici alle punte e in grado di asportare sia i pidocchi che le lendini dal capello. Il pettine va pulito ad ogni passaggio e i residui vanno buttati nel wc o nel lavello.
È importante ricordarsi anche di lavare ad alta temperature (almeno 60 gradi) asciugamani, lenzuola e vestiti della persona infetta e chiaramente nel mentre non tenerli in contatto con altra biancheria.